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L’importanza di saper distinguere i vari test per la diagnosi di Covid-19 Tampone rapido, tampone

Tampone rapido, tampone molecolare test sierologico, test salivare, sono tutti termini che spesso vengono ripetuti dai media e potrebbero generare un po’ di confusione.

È bene specificare, però, che non si tratta di sinonimi, ma di diversi tipi disponibili oggi per rilevare l’infezione da SARS- CoV-2. Ogni situazione richiede un diverso tipo di test, il quale, a sua volta, ha un differente tipo di affidabilità.

Il tampone

Il tampone, più propriamente chiamato test molecolare, è il test che ad oggi presenta il più alto grado di affidabilità. Esso viene impiegato per diagnosticare l’infezione in atto. Il funzionamento è piuttosto semplice: lo strumento che viene utilizzato è un bastoncino simile ad un cotton-fioc, lungo circa 15 cm, che preleva un campione dalle vie respiratorie del paziente (solitamente dalla mucosa naso-faringea).

Il campione estratto, poi, viene analizzato utilizzando il metodo molecolare real-time RT-PCR (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction), che serve ad amplificare i geni virali e quindi ad individuarli con estrema precisione.

Proprio per questo, le analisi vengono effettuate solo nei laboratori specializzati, designati dalle autorità sanitarie. In media ci vogliono dalle due alle sei ore per completare l’analisi nel laboratorio.

Test antigenico

Viene chiamato “antigenico” il test impiegato per ricercare gli antigeni, ovvero le proteine virali neicovid-19 campioni respiratori del paziente, utilizzando, anche in questo caso, un tampone naso-faringeo.

La differenza con il test precedente sta nel breve tempo di elaborazione (circa 15 minuti) oltre che l’affidabilità ridotta rispetto al test molecolare. Proprio per questo, in caso di positività, è obbligatorio sottoporsi anche al test molecolare al fine di accertare quanto stabilito dal primo test.

Solitamente, l’impiego del test rapido è destinato allo screening nei luoghi molto affollati, come ad esempio gli aeroporti. Infatti, prima di consentire l’accesso a molte persone in uno spazio chiuso, è fondamentale capire in tempi rapidi se tali soggetti siano potenzialmente infetti oppure no.

Test sierologico

Il test sierologico, chiamato anche immunologico, non viene effettuato analizzando le secrezioni del paziente bensì l’eventuale presenza di anticorpi nel sangue, prodotti dal sistema immunitario in difesa dal virus. Accertare la presenza degli anticorpi, nonché la tipologia e la quantità, permette di capire se un soggetto ha già sviluppato o meno l’infezione.

Un ulteriore tipo di test sierologico è quello rapido, che permette di capire se nel corpo ci sono anticorpi specifici ma fornendo semplicemente una risposta di tipo qualitativo, quindi non si può comprendere se l’infezione è ancora in atto, oppure passata. In genere questa tipologia di testo ha la comodità di poter essere effettuato anche in completa autonomia, semplicemente utilizzando un apposito kit pungidito, da acquistare in farmacia come l’Autotest Covid-19 Biosynex.

Test salivare

Il test salivare è un tipo di test poco diffuso, che consiste nel prelievo di saliva. Si tratta di un modo per fare lo screening di grandi numeri di persone, dato che prelevare un campione di saliva è sicuramente meno fastidioso ed invasivo rispetto ad un prelievo di sangue oppure un tempone nasofaringeo. Come i tamponi, però, il test salivare può essere analizzato attraverso la tecnologia molecolare (al fine di rilevare la presenza di RNA del virus) oppure antigenica, ricercando, quindi, le proteine virali.

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