Come per tutte le competizioni sportive, anche nel mondo degli eSports vi è un grosso giro d’affari, un flusso di denaro che proviene da sponsor, pubblicità e scommesse sui tornei, ma anche da franchigie e società sportive che non hanno perso l’occasione di investire soldi, oppure, assemblare una squadra.
Basti pensare alle operazioni milionarie portate avanti da J-LO, Shaq e altri ex giocatori dell’NBA, NFL e le relative franchigie, oppure, al ritorno economico che proviene dalla trasmissione degli eventi.
Gli streamer muovono un grosso giro d’affari che può essere quantificabile in centinaia di milioni di euro, grazie all’organizzazione di servizi come Twitch, sono tantissimi gli utenti, videogiocatori e non, che restano incollati allo schermo.
Altro aspetto importante sono le sponsorizzazioni, che riescono a tenere in vita tutto il movimento degli eSports, la loro presenza è quindi fondamentale.
I finanziatori, grazie agli investimenti economici e organizzativi permettono la riuscita della maggior parte degli eventi, mettono a disposizione una percentuale del montepremi in palio, che può essere una somma di denaro o altro, come un’auto o un viaggio.
Gli sponsor sorreggono le federazioni, le squadre professionistiche e quelle dilettanti, permettono agli atleti di raggiungere il loro obiettivo.
La parte gestionale degli eSports ha avuto un’evoluzione, si è passati dagli eventi organizzati da una cerchia di colossi molti ristretta (MSI, Intel, Sony, Samsung) a multinazionali decisamente più tradizionali, che cavalcano i fenomeni del momento, quelli che riscuotono maggiore successo e conquistano il pubblico dei giovani.
Il settore videoludico è dominato soprattutto dai millennial, le multinazionali che acquistano gli spazi pubblicitari o si attivano per prendere parte all’organizzazione degli eventi eSports sono soprattutto quelle più vicine ai giovani: McDonald’s ha sponsorizzato la World Cup di Starcraft 2, in prima linea c’è la Coca Cola, seguita da Monster e RedBull e anche la Kellogg’s, che grazie a Pringles ha firmato un accordo per sponsorizzare l’ESL One DOTA 2 di Amburgo.
Tra i nomi famosi che sponsorizzano eventi eSports ci sono anche le compagnie telefoniche come Vodafone, TIM, AT&T e tante altre importanti aziende del settore. Ancora, i marchi automobilistici Mercedes Benz, Audi, Nissan. In Italia, Intesa San Paolo ha organizzato e ospitato in alcuni filiali sul territorio un campionato di FIFA.
Gli investimenti sono molto importanti soprattutto per le squadre professionistiche che hanno bisogno di una solida base economica per poter acquistare un posto all’interno di qualche lega, parliamo di ticket milionari come il caso della squadra californiana Cloud9, che ha speso 30 milioni di dollari per rientrare nella NA LCS.
Per cui, i team devono avere quanti più sponsor possibili se vogliono avere i fondi necessari per partecipare ai tornei eSports in giro per il mondo.
La cosa sicura è che solitamente sono le varie organizzazioni a cercare sponsor, mettendo a disposizione spazi pubblicitari, in altri casi, sono le aziende a cercare di stipulare degli accordi di partnership, puntando soprattutto su singoli professionisti, con lo scopo di farli diventare degli ambasciatori del marchio e spingere sul brand loyalty.