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Cos’è la radioestesia e il ruolo del pendolo

La radioestesia vuol dire sensibilità alle radiazioni, sono due le tecniche di ricerca: l’uso di un pendolo lasciato libero di oscillare appeso a un filo e tenuto tra le dita e l’utilizzo di un bastone a radioestesiaforcella o non, tenuto tra le mani.

Nell’antichità, la radioestesia era molto diffusa nelle grandissime civiltà come gli Egizi, gli Etruschi, i Sumeri, i Greci.

Il pendolino viene usato soprattutto negli ambienti chiusi, mentre il bastone o bacchetta, si preferisce nelle ricerche all’aria aperta.

È chiaro che la radioestesia si basa sulla ricerca di radiazioni emesse da corpi viventi e non, vicini e lontani, e si basa sul principio che ogni corpo materiale emana radiazioni o che le assorbe da altri corpi vicini.

Gli strumenti radioestetici sono in grado di registrare le onde vibratorie generate naturalmente, escludendo le frequenze che non vengono ricercate e captando solo le radiazioni che vengono emesse dall’oggetto cercato.

 Chi è il rabdomante

Il rabdomante è l’elemento più importante durante l’operazione di radioestesia, è colui che riceve i segnali e li dirige involontariamente sulle proprie mani permettendo allo strumento di muoversi.

Studi istologici effettuati sul cervelletto hanno evidenziato che il corpo cellulare di questo organo si allunga in innumerevoli ramificazioni nervose, che rappresentano una sorta di microantenne riceventi, che sono in grado di vibrare in una determinata lunghezza d’onda che trasmette al cervello tramite impressioni sensoriali.

L’uomo è un’antenna ricevente molto sensibile in grado di captare le onde trasmesse nell’ambiente e allo stesso tempo, di emettere onde che si espandono in vibrazione.

Alcune ricerche hanno scoperto che l’uomo capta le onde intorno tramite tre angolazioni del proprio corpo date dalle braccia e dalle gambe, se gli arti aderiscono troppo al corpo, viene ridotta la capacità di ricezione.

La reazione del movimento del pendolo o della verga è indipendente dalla volontà dell’uomo ma è diretta dal sistema del Gran Simpatico e non dal cervello, altrimenti qualunque persona sarebbe in grado di percepirla tramite forza di volontà.

Tutte le persone hanno sensibilità da radioestesista, ma c’è chi ce l’ha più accentuata e chi non ne ha quasi nulla, ma con gli esercizi giusti e la forza di volontà può venire fuori.

Le ricerche

I radioestesisti possono cercare sia persone che oggetti o qualunque altra cosa vicino all’operatore, ma possono anche seguire onde a grande distanza, ma in questo caso si parla di Teleradioestesia.

In questo caso, il radioestesista usando un pendolo egizio o di qualsiasi altro tipo, agisce su una carta geografica avendo vicino un testimone della persona o della cosa che si sta cercando e questa viene indicata nella sua posizione precisa sulla mappa.

Alcuni studiosi affermano che la radioestesia a distanza sarebbe una chiaroveggenza che andrebbe ricavata dalle onde riflesse emanate dal testimone che funziona come un’antenna ricevente.

L’operazione di ricerca viene effettuata tramite bacchetta o pendolo, questi due strumenti assumono le caratteristiche di amplificatori delle percezioni, poiché la sola capacità dell’uomo di percepire le sensazioni   non risulta sufficiente per avere le informazioni necessarie allo scopo.

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