In Italia i volontari di Protezione Civile rappresentano una risorsa con oltre 800.000 associati su tutto il territorio e oltre 4.000 organizzazioni iscritte all’elenco nazionale del dipartimento della Protezione Civile. Ma quando e come agisce?
Cos’è la protezione civile
La Protezione Civile è il coordinamento delle azioni delle istituzioni, enti, corpi che intervengono in caso di eventi calamitosi, catastrofi, situazioni di emergenza in genere, a livello locale e nazionale, con lo scopo di garantire l’incolumità delle persone, dei beni e dell’ambiente. Tra i soggetti coinvolti si annoverano: il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, gli Uffici Territoriali del Governo, i sindaci, le regioni, le province, i vigili del fuoco, la guardia costiera, le forze dell’ordine, la Croce Rossa Italiana, le forze armate e le associazioni di volontariato.
L’attività delle protezione civili va quindi ad interessare vari settori della vita civile, con i volontari che sono chiamati in campo ad intervenire in presenza di situazioni di pericolo per persone, beni e ambiente. Tra questi si ricordano alluvioni, siccità, frane, smottamenti, terremoti, incendi ed inquinamento marino. Ma anche rilascio di sostanze pericolose, black-out, tossinfezioni e incidenti. In tutti questi casi appena elencati ecco che si rivela importante l’intervento della protezione civile. Quest’ultima interviene analizzando le cause degli eventi, individua le aree interessate e identifica i rischi. Partendo da questi elementi di studio agisce con interventi diretti e nel minor tempo possibile.
L’abbigliamento del volontario della Protezione Civile
Come abbiamo potuto notare, quindi, l’intervento del volontario di Protezione Civile è davvero molto importante e proprio per questo motivo è indispensabile che abbia un abbigliamento adeguato, realizzato con materiali resistenti, ma allo stesso tempo leggeri e pratici. Si tratta, quindi, di un abbigliamento che deve presentare determinate caratteristiche e per risultare adeguati devono essere anche personalizzate con patch, scudetti ricamati e toppe protezione civile. È indispensabile, infatti, che gli operatori riportino il logo della Protezione Civile in evidenza, in modo tale da essere facilmente riconoscibili.
Entrando nei dettagli, l’abbigliamento della protezione civile deve rispettare determinati requisiti, così come previsto dalle norme UNI EN 13688 (requisiti generali degli indumenti di protezione) e UNI EN 20471 (abbigliamento alta visibilità). Giacche e giubbotti, ad esempio, devono proteggere dalla pioggia e dal freddo. Ma non solo ,tra le altre caratteristiche si ricordano la chiusura centrale mediante cerniera e 4 tasche frontali, ovvero 2 sul petto e 2 ad altezza addome.
Per fare in modo che il volontario di protezione civile sia facilmente riconoscibile, anche in situazioni di scarsa visibilità, gli indumenti devono presentare delle bande rifrangenti su torace e maniche. Devono quindi essere di colore giallo fluorescente nella parte superiore e blu in quella inferiore.
Per quanto riguarda i pantaloni bisogna seguire le stesse indicazioni di giacche e giubbotti, salvo un’eccezione. Nel caso in cui l’operatore in questione faccia capo all’ente territoriale, allora in questo caso il pantalone deve essere completamente blu. Per finire, per quanto riguarda le calzature, bisogna optare per quelle antinfortunistiche per la Protezione Civile, così come regolate dalle norme UNI EN 20345. Anche in questo caso, ricordiamo, deve essere garantita la massima visibilità.